L'Iraq contemporaneo 2023 by Riccardo Redaelli

L'Iraq contemporaneo 2023 by Riccardo Redaelli

autore:Riccardo Redaelli [Redaelli, Riccardo]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2023-10-29T23:00:00+00:00


CAPITOLO IX

LA PLURALITÀ IDENTITARIA DELL’ISLAM IRACHENO: BAGHDAD CITTÀ-LABORATORIO

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Martino Diez

Seguendo la tradizione ormai consolidata che vuole che durante il mese di Ramadan siano trasmesse fiction di argomento religioso, nel 2017 è andato in onda nel mondo arabo The Imam, una serie realizzata dalla Qatar Media Foundation e dedicata alla vita di Ahmad ibn Hanbal (m. 855). Grande esperto di tradizioni profetiche (in arabo hadīth) e fondatore di una scuola giuridica, Ibn Hanbal incarna, lungo i trentuno episodi, il tipo del musulmano devoto e incorruttibile, scrupoloso imitatore dell’esempio dei pii antenati. Lo vediamo così dibattere sulla creazione del Corano, naturalmente in perfetto arabo classico, senza temere di finire in carcere pur di salvaguardare la sua comprensione dell’ortodossia islamica. Un’analoga serie italiana, dedicata poniamo a san Benedetto – la cui importanza per l’Occidente latino non è inferiore a quella di Ibn Hanbal per il mondo islamico –, ben difficilmente potrebbe ambire a raggiungere gli stessi numeri: il primo episodio ha ottenuto, a oggi, tre milioni e mezzo di visualizzazioni su YouTube.1

Tolta questa osservazione di colore, su cui comunque è bene richiamare l’attenzione, quello di Ibn Hanbal – o Ahmad, come lo chiamavano semplicemente gli studiosi medievali – è in realtà soltanto uno dei modi di essere musulmano. Tra i suoi contemporanei se ne trovano molti altri: basti pensare al teologo e brillante prosatore al-Jāhiz (m. 868), autore tra le altre cose di un bellissimo elogio del libro; al mistico al-Hallāj (m. 922), che morì crocifisso per le sue affermazioni estatiche dopo aver proclamato “più non voglio Mecca, e neppure Medina”;2 al filosofo al-Kindī (m. 873), secondo cui la sapienza non è ristretta a un solo popolo, ragion per cui non bisogna vergognarsi di apprendere anche dai popoli antichi, e quindi dai greci; o ancora all’alchimista ed esoterista Jābir ibn Hayyān (m. 810 circa), presunto discepolo del sesto imam sciita Ja‘far al-Sādiq.



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